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Tuffo fuori stagione a Girona, perla della Catalogna par Carla Diamanti

Publié dans le magazin lifestyle Luuk Magazine, www.luukmagazine.com

Lo ammetto: Girona per me non era altro che un aeroporto. Quello dove una celebre compagnia aerea low cost portava i numerosi viaggiatori diretti a Barcellona, allettandoli con tariffe che aiutavano a digerire i circa cento chilometri in bus che li aspettavano all’arrivo. Un po’ come succede per Parigi-Beauvais e Milano-Bergamo.

Oggi le cose sono cambiate e a fare la fortuna di Girona, portando migliaia di viaggiatori che ogni anno la scelgono per scoprirla e per farne la base da cui esplorare la regione della Costa Brava, non è più l’aereo ma il treno ad alta velocità. Poche ore di viaggio dalla Francia o dall’Italia (via Marsiglia o Lione) e Renfe-Sncf garantisce un tuffo fuori stagione in una primavera inoltrata. Quella, appunto, della Costa Brava.

Parto per Girona con una certa curiosità: se fosse davvero così bella, i passeggeri della linea aerea non sarebbero corsi subito a Barcellona, o no?

Scendo a Girona. Dal finestrino ho visto scorrere Mediterraneo e lagune, campi coltivati e casette basse, campanili e muri di pietra. La Francia è diventata Spagna, anche se nell’anima entrambe rimangono Catalogna. Esco dalla stazione mi ritrovo subito nel cuore di una città che non mi aspettavo, che mi colpisce per l’armonia, per quel certo gusto del design che vedo declinato in vetrine, ristoranti, insegne. Presto scoprirò che si sposa con storia e tradizioni, esaltandole invece che rinnegandole, e che alimenta un coloratissimo ventaglio di iniziative culturali.

 

La seconda città più ricca di Spagna (qui di Spagna si parla poco, in realtà: da queste parti ci si riconosce solo come Catalogna) vanta anche un’eccellente qualità della vita e un elevato livello culturale. A due passi dalle spiagge del Mediterraneo e dalle pendici dei Pirenei, la vita ferve attorno alla centrale plaça de la Independència che ricorda la guerra “del Francese” (Napoleone, insomma). Da qui parte Carrer de Santa Clara, una delle arterie più frequentate, soprattutto durante i pomeriggi del fine settimana. Oltre la vetrina di Closet One, al n. 60, la porta a vetri si apre su una delle terrazze panoramiche sul fiume Onyar, nelle cui acque si riflettono le facciate multicolori dei palazzi storici e delle case private. Prima di oltrepassare il fiume mi lascio prendere per la gola da una creazione firmata Jordi Roca, l’anima dolce dei fratelli d’El Celler de Can Roca, il ristorante di Girona con tre stelle Michelin e più volte riconosciuto come il migliore del mondo. Al n. 50 di Carrer de Santa Clara, Rocambolesc è il tempio del gelato aperto dal più giovane dei tre Roca. Mango e lavanda mi accompagnano verso il Pont des Peixateries Veilles, l’iconico ponte di ferro rosso costruito dall’atelier di Gustave Eiffel che mi porta verso la parte più antica della città. La Rambla de la Llibertat, corre parallela al fiume con i suoi portici bassi e larghi che in passato accoglievano i banchi del mercato della frutta e della verdura e che oggi invece fanno ombra ai tavolini dei caffè di tendenza e dei ritrovi serali. Dalla piazza del Municipio, che nel Medioevo accoglieva il mercato del vino (rosso, bianco o rosé, l’ottimo doc Empordà accompagna ogni specialità della cucina catalana) mi perdo lungo le pujadas della città vecchia che si arrampicano fino all’università e alla chiesa di San Martì, set cinematografico della serie Game of Thrones.

Carrer de la Força ripercorre l’antico tracciato della via Agusta e porta verso il quartiere ebraico chiamato El Call, celebre per la sua scuola di Cabalà e per il reticolo di strade e vicoli medievali che ne fanno uno dei meglio conservati al mondo. Al fondo della strada, ecco finalmente l’elegante cattedrale dalle forme squadrate e dalla facciata romanica: dall’alto della scalinata domina vicoli e bistrot, studenti e turisti, e mi aspetta per sorprendermi con un vastissimo interno in stile gotico e con una navata seconda soltanto a quella di San Pietro in Vaticano. A fare da cornice alla sua bellezza e alle vicine mura romane poggiate sulla porta di Gallia ci sono le vette dei Pirenei che si stagliano sullo sfondo.

È l’ora blu, quel momento magico della giornata in cui il cielo si tinge di un colore particolare e bellissimo, sospeso fra l’azzurro del giorno e il blu della notte. È l’ora in cui le pietre di Girona sembrano ancora più belle, più bianche, più luminose. Mi incanto a guardare la chiesa di Sant Pere de Galligants che si staglia contro la quinta del cielo e avverto un déjà-vu. Il Mediterraneo mi parla dalla sua facciata, dal suo rosone, dalla sua semplicità senza tempo.

Che bella scoperta, questa città di Gerona!

Par Carla Diamanti

Arrivare: Renfe-Sncf, www.renfe-sncf.com
Dormire: hotel Ultonia, http://it.hotelsultoniagirona.com/hotel-ultonia/
Mangiare: ristorante Blanc, www.andilana.com
Informarsi: www.costabrava.org, www.pirineugirona.org

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